Lo strudel per la nostra famiglia è una tradizione di lunga data.
Tutto cominciò negli anni ’60, quando la mamma di mio marito ereditò la ricetta esclusiva, dalla suocera. Si tratta di una preparazione originaria di Postumia, molto ricca e golosa, che negli anni ha subito piccole varianti migliorative.
Il segreto della sua riuscita sta nella sfoglia che deve essere molto sottile per esaltare il sapore del ripieno. Allo stesso tempo, arrotolare una pasta così sottile e travasare lo strudel dal tovagliolo alla teglia senza romperlo presenta le sue difficoltà.
Personalmente, le difficoltà non mi spaventano, anzi mi stimolano e così sono rimasta l’unica in famiglia che ha portato avanti la tradizione. Ma questo non mi bastava! Già, perché da quando la ragazza di mio figlio ha scoperto di essere intollerante al glutine, mi sono impegnata a provare ricette nuove, a fare pane, pizze e focacce per celiaci (che purtroppo si trovano solo in farmacia), a preparare dolci con le farine dietetiche, per farla sentire a suo agio, sicura di poter mangiare tutto ciò che vuole senza rinunce, solo con i giusti accorgimenti.
Così è nata l’idea dello strudel senza glutine, che mi ha tenuta col fiato sospeso fino all’ultimo, ma alla fine è riuscito benissimo … guardate qua che meraviglia!
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