Eccomi qua, reduce dalle mie avventure in fatto di lavoro a maglia.
Ora vi racconto …

Dopo aver fatto il mio primo cappellino all’uncinetto che non è riuscito neanche tanto male, da alcuni giorni sono alle prese con i berretti di lana fatti con i ferri circolari, cioè senza cuciture. I primi tentativi sono stati disastrosi finchè sono giunta alla conclusione che non era cosa per me.
Poi un giorno, guardando il video che vi posto qui sotto, davvero ben spiegato (di cui ringrazio l’autrice), ho scoperto che era tutta colpa dei miei ferri, un vecchio modello assolutamente inadatto ad eseguire il “magic loop”.

Così, finalmente superato il grosso scoglio, mi sono iscritta a Ravelry, una community per appassionati di lavoro a maglia e uncinetto molto ben fornita e ho scaricato uno schema gratuito di berretto da uomo molto semplice ma naturalmente in inglese. E qui sono arrivati gli altri problemi, già perchè un conto è tradurre l’inglese un altro è interpretare le abbreviazioni che ci sono nelle istruzioni!

Comunque, dopo aver rivoltato la rete come un calzino mi sono imbattuta nel blog di Marica dove ho trovato le risposte che cercavo, abbreviazioni tradotte in italiano dall’inglese e dal francese. Tuttavia la mia scarsa esperienza nel lavoro a maglia mi ha fatto sottovalutare l’importanza del “campione” che non sapevo e tuttora non so usare.

Insomma, per farla breve il primo berretto con i ferri circolari mi è uscito in formato mignon e praticamente va bene al gatto!!

Cos’è successo? Semplice, ho lavorato un filato per ferri n. 4-5, con i ferri circolari n. 3 e così il numero di maglie indicate nello schema non era più sufficiente per un cappello da uomo.
Ecco a cosa serviva il campione!


Che carino Brio con il cappellino … ma che fatica farglielo tenere in testa mentre scattavo!

 

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