I Social media sono il fenomeno del momento. Ormai sono presenti ovunque: nei siti, negli spot pubblicitari, sui giornali e nei telegiornali. Pare che se non accordiamo un “Mi piace” all’articolo preferito, o non Twittiamo il venerdì per attendere alla tradizione degli FF (FollowFriday) siamo “out”!
Non mi fraintendete, mi ritengo una persona espansiva e sono iscritta ai principali social, ma sono anche convinta che siano strumenti da usare con moderazione, senza cedere agli eccessi.
Ho un discreto numero di amici su Fb e di tanto in tanto guardo cosa capita in giro. Mi piace anche “cinguettare”, ma solo se ho qualcosa di interessante da dire. Aggiorno regolarmente il profilo su Linkedin, orgogliosa di far parte di una “rete di professionisti” e condivido foto dei miei lavori creativi su Pinterest.
Tuttavia la “socializzazione” è un processo ben più ampio e complesso, in cui i social media hanno solo un ruolo complementare. Socializzare è l’attitudine di ogni individuo a rapportarsi con gli altri per inserirsi nel tessuto sociale fino a diventarne parte: in famiglia, con gli amici, sul lavoro, con gli estranei, ecc… Ed è proprio il percorso educativo di una persona, associato alle esperienze vissute, che ne determina la capacità di intrattenere relazioni di successo con i propri simili.
Relazioni che in tempo di crisi sono messe a repentaglio dalla disoccupazione, una realtà che rischia di isolarci e produrre asocialità.