Con l’augurio di una buona domenica, oggi vi propongo un dolce tipico pugliese che fa parte della nostra tradizione natalizia da generazioni, le Cartellate (scarteddate, in dialetto). Si tratta di una pasta fritta tanto semplice come impasto quanto elaborata nella lavorazione. La pasta viene infatti tirata in una sfoglia molto sottile e tagliata a strisce larghe 4 e lunghe 60 cm. che poi vengono pizzicate a distanza regolare su tutta la lunghezza e arrotolare su se stesse creando una specie di centrino di pizzo. Un lavoro lungo e di pazienza che va fatto rapidamente altrimenti la pasta si asciuga e non si attacca più. Per questo io consiglio di usare meno farina possibile nella stesura della pasta in modo da mantenerla umida più a lungo.

Cartellate vino cotto e mandorle

Per chi fosse interessato alle origini di questo dolce ho trovato qualche notizia su La Cucina Italiana. Quanto alla ricetta, ve ne passo una più che collaudata, tratta dal libro della DeAgostini “Cento ricette per i vostri dolci”.
Passaggi rapidi (niente asciugatura di un giorno o più), niente uova – per esperienza, l’unica volta che ho messo l’uovo sono diventate molli – la presenza della semola nell’impasto che gli conferisce gusto e croccantezza. Solo le mandorle, io preferisco tritarle grossolanamente con lo zucchero e cospargerle sopra alle cartellate già passate nel vino cotto insieme ad una spolverata leggera di cannella. Il vino cotto deve essere rigorosamente di fichi – resta più denso e più amabile come sapore. Con le dosi della ricetta vengono circa 60 pezzi.

Non mi resta che postarvi le foto delle mie meraviglie datate 22/12/12. Non vi viene l’acquolina in bocca solo a vederle?!!

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