Buongiorno a tutti! Oggi vi parlo di una tradizione che ho ereditato dalla nonna Ida.
Di quei ricordi talmente belli che restano imbrigliati nello scrigno della nostra memoria e non si offuscano nemmeno con il passare degli anni anzi, il contatto con le persone che incrociano il nostro cammino, li ravviva scatenando in noi il desiderio di condividerli perchè non vadano persi …

Barca di San Pietro 29/06/15

Ero bambina e tutte le scuse erano buone per fuggire dalla nonna sprint che sapeva giocare con me, che mi permetteva di cantare a squarciagola, con cui facevo ginnastica ridendo a crepapelle!
Lei mi raccontava dei suoi viaggi in America, delle giocate a Bingo, di com’era la vita laggiù e di quante cose moderne avevano già, quando da noi in Italia, neanche ce le immaginavamo. Io l’ascoltavo rapita, sognando di andarci anch’io un giorno. Ma nei suoi racconti c’era anche spazio per la sua grande famiglia, i 10 fratelli e sorelle, e le loro usanze. Nata in Austria il 22 novembre del 1900, nonna Ida era di origini venete e ogni vigilia di San Pietro e Paolo (29 giugno), immancabilmente prendeva un vaso di vetro lo riempiva di acqua fresca e vi faceva colare dentro un albume d’uovo, poi lo riponeva sul balcone in un angolino tranquillo e andava a dormire. L’indomani mattina, come una bambina trepidante, andava subito a vedere se San Pietro era passato nella notte a fare la barca. Devo dire che le sue barche era sempre splendide, dalla forma perfetta, con gli alberi maestri argentei e le vele imperlate da minuscole bollicine. Io ammiravo estasiata quel piccolo “miracolo” e diventata donna, ho voluto far rivivere quelle stesse magiche sensazioni ai miei figli e non solo.

C’è certamente una spiegazione scientifica al fenomeno e probabilmente se provassimo a farla un altro giorno il risultato sarebbe identico se non migliore, ma io credo che tutti, sia grandi che piccini, abbiano bisogno di cullare la propria fantasia con queste piccole e innoque credenze. È un po’ come Babbo Natale – lo sappiamo bene che non esiste – ma quanto è bello aspettarlo palpitanti con i doni quando si è piccoli! Perchè privare i nostri bambini della capacità di sognare?

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