Buongiorno a tutti! Questa mattina, Torino è spazzata dal vento e lo scacciapensieri appeso alla mia porta finestra, dondolando, emette dolci melodie che infondono serenità.

– È ora di cambiare la lavagna – mi sta dicendo con insistenza. E allora, eccola la lavagna di questo tormentato autunno 2014.

Autunno assonnato

Un autunno assonnato che stenta a farsi strada sopraffatto da un’estate che non vuol cedere il passo.

È il trionfo dei grappoli d’uva che evocano vecchi ricordi di vendemmie lontane, quando da bambini, con i cuginetti ci si rannicchiava sotto la toppia dell’uva fragola, e consumando quei chicchi golosi ci si scambiava segreti inconfessabili!

Una manciata di case immerse nel fitto fogliame multicolore, si stagliano sulla cresta del pendio, ed è tutto un susseguirsi di morbidi declivi, dove ogni centimetro di terra è coltivato con caparbietà dall’uomo. Ampi cumuli di nubi nel cielo lasciano presagire un cambio di clima imminente e le rondini in formazione, si apprestano a migrare altrove.

Dal grande albero che sovrasta il panorama, cadono tante minuscole foglioline tinte dei caldi colori dell’autunno e i ricci si schiudono regalandoci le deliziose castagne. Su un ramo sta appollaiato un gufo dagli occhi sgranati – poteva mancare il gufo nella mia lavagna?!

E alle radici dell’albero, in un vortice di lucente polvere di stelle, si sente un batter d’ali … Sono due pipistrelli, neri come la pece, che aprono il portale del tempo ad una fanciulla elfica dagli occhi verdi:
il grande cappello da pellegrino calato sulla fronte e una zucca per borsa.
È arrivata fin qui dagli antichi Paesi celtici per rivivere con noi, la magica notte di Halloween!

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